C’è un luogo a Latiano dove le balle dei politici, in
particolar modo quelle degli pseudo ecologisti (vedi link per scoprire chi sono), si mostrano per ciò che sono:
cioè pure e semplici balle. In questo posto, le belle parole di molti politici disonesti
degli ultimi trent’anni si volatilizzano, mostrando la spazzatura della loro
politica. Il luogo di cui vi parliamo è la ex discarica comunale di c.da
Mariano che, da tempo, è diventata totalmente inesistente nei proclami della
politica latianese. Forse, la ragione di tale assenza è da ricercare nel fatto
che se ne vuole nascondere la pericolosità e, quindi, la responsabilità della cattiva
amministrazione comunale degli ultimi 30 anni; oppure una tale “distrazione”
può essere spiegata dal fatto che si vuole occultare ai cittadini il probabile
esborso di quasi 500 mila euro (vedi link), da restituire alla Regione Puglia per un
finanziamento che, senza capire come, è
stato speso tra il 2001 e il 2006 dalle
giunte D’Ippolito e Caniglia, per edificare a Mariano l’area PIP.
Ma torniamo ai giorni nostri. Nel 2013 alla giunta De Giorgi
fu imposto dalle autorità regionali e provinciali di avviare la procedura per
la bonifica (che si era dovuta fare alla fine degli anni 90) e di recintare
l’area della ex discarica in modo da non permettere ulteriori sversamenti di
rifiuti. Ebbene, nei giorni scorsi noi di Latiano5stelle ci siamo stati e della
recinzione non vi è traccia; mentre visibili e consistenti sono le tracce di
ulteriori sversamenti di rifiuti, anche pericolosi e nocivi come amianto e
sostanze chimiche. Inoltre abbiamo potuto constatare che presso la ex discarica
di Mariano (anche se nei fatti tanto “ex” non è) i rifiuti, oltre ad essere
scaricati, vengono anche incendiati, diventando
potenziali fonti di pericolosissimi microinquinanti come IPA e diossine; in tal
modo, non si fa altro che accrescere il
potenziale di nocività dell’area, già fortemente critico per le storiche
carenze ed inadempienze delle passate amministrazioni.
Assai eloquenti sono le foto scattate in loco, che abbiamo
deciso di inviare al Sindaco, all’assessore all’ecologia , al responsabile
all’ambiente Capitano Vitamaria Pepe e alle varie istituzioni amministrative e
di controllo territoriali come la Regione Puglia, ARPA e il comando dei
carabinieri del NOE. Inoltre alle suddette autorità comunali abbiamo richiesto
di conoscere le intenzioni municipali - nel breve termine -sull’area in
questione, in particolare, sugli obblighi di recinzione e di caratterizzazione ricadenti interamente sull’amministrazione
comunale. A questo punto attendiamo fiduciosi ma, principalmente, in attesa dei
fatti.
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