Abbiamo sempre creduto che la lettera “E”
della sigla del partito SEL ed il prefisso “ECO” del locale gruppo ECOPACIFISTI
fossero attinenti alla parola ecologia. Invece, il comportamento dei rispettivi
rappresentanti latianesi, sulle questioni ambientali, ci ha fatto capire che la
“E” e la “ECO” sicuramente non sono riferite all’ambiente, alla tutela del
territorio e a tutto ciò che, più in generale, chiamiamo ecologia. Per giungere
a tale conclusione ci son voluti quattro mesi di ricerche, studio, sopralluoghi
sulla discarica di contrada Mariano, dove la Giunta de Giorgi voleva vendere i
suoli per una nuova zona PIP (potete leggere la storia della ex discarica di
Mariano a questo link). Proprio nello scrivere della giunta De Giorgi introdurremo
la suddetta distanza tra SEL e l’ecologia. Nonostante all’interno dell’attuale
giunta ci siano stati due assessori eletti nelle liste del partito di Vendola
(Distante e Cariolo) ed un consigliere (Delli Fiori), che continua a far parte
della maggioranza consigliare, non si può certo dire che i rappresentanti
vendoliani latianesi hanno brillato in tema di ecologia proprio sulla questione
Mariano. Infatti quello che si è riusciti a ottenere sull’ex discarica, cioè il
blocco delle vendite dei suoli per la costruzione di una nuova zona PIP, lo si deve ad un giornale locale e alla buona
volontà di qualche cittadino. Eppure non ci vuole molto a constatare
l’esistenza della discarica, basta recarsi in loco. Anzi invitiamo i cittadini,
ovviamente muniti di opportune protezioni, ad un sopralluogo: dagli strati
sedimentati dei rifiuti ammassati si può
ripercorrere la storia consumistica degli ultimi quarant’anni. Torniamo
ai nostri consiglieri di SEL; come mai Cariolo e Delli Fiori votarono assieme
ad altri 15 consiglieri la delibera del Consiglio comunale n°23 del 27/6/2011
che stabiliva la vendita di suoli sulla ex discarica mai bonificata, nonostante
la palese esistenza della discarica? E ancor più in generale, come mai a
Latiano il consiglio comunale adotta provvedimenti di urbanizzazione di un
determinato territorio senza nemmeno fare un sopralluogo?
Diversa invece è la
relazione che lega gli ecopacifisti e la discarica di Mariano; in questo caso
potremmo parlare di una relazione “storica”. Nel n°8 di Polis (storico giornale
degli ecopacifisti) di agosto/settembre 1999 un giovane Giuseppe D’ambrosio a
pagina 2 denunciava con una domanda rivolta all’allora giunta di destra del
sindaco D’Ippolito «perché sindaco e assessori hanno taciuto così a lungo sul
mancato risanamento della discarica in zona Mariano?». E poi nel n° 10 di Polis
(ottobre del 1999) a pagina 2 si legge di un’interpellanza degli ecopacifisti
«secondo la quale la bonifica della discarica in zona Mariano non è avvenuta
perché la ditta, invece di svuotare la cava, come da contratto, l’ha ricoperta
con uno strato sottile di terra, risparmiando centinaia di milioni». Della
mancata bonifica della discarica di Mariano gli ecopacifisti continueranno a
parlare nel numero 1 di Polis del gennaio 2000 e nei numeri 1, 4, 8, dell’anno
2001. Intanto nel 2001 la giunta di D’ippolito aveva ottenuto, tramite la
Regione, un finanziamento di fondi europei di 485.009,12 € per la
trasformazione della discarica di Mariano in zona PIP. Del finanziamento
comunque ha beneficiato la giunta di centro sinistra del sindaco Caniglia , subentrata
nel 2002 alla giunta di destra. Nella giunta Caniglia gli ecopacifisti erano in
forze (3 assessori e 3 consiglieri) ma proprio con l’elezione finisce la loro
“battaglia per Mariano”. Per oltre tre anni Polis non ha più parlato della
discarica da bonificare; solo nel numero di novembre/dicembre 2005 a pagina 6 del giornale
ecopacifista si può ancora oggi leggere, nel Piano triennale delle opere
pubbliche, che la giunta Caniglia stava per realizzare «il completamento della
zona Pip 2 in
zona mariano». Come può succedere che per anni gli ecopacifisti hanno
denunciato la presenza della discarica mai bonificata per poi dimenticarsene
appena eletti e, ancor peggio, appena ottenuti i quasi mezzo milione di euro di
finanziamento? Noi del gruppo latiano5stelle non siamo riusciti a trovare risposte
diverse da opportunismo e incoerenza. E proprio per segnare la differenza tra
il nostro modo di intendere la difesa del territorio e quello dei partiti/gruppi
locali (ecopacifisti e vendoliani di SEL), appena acquisiti gli atti e
constatata la gravità della situazione sulla discarica di Mariano, abbiamo
chiesto un intervento alle autorità previste (Regione, ARPA, carabinieri del
NOE) a cui, a distanza di tre settimane, ha fatto seguito la determina del
Comune di Latiano n°984 del 2/12/2013 per la caratterizzazione della discarica
(che attualmente stiamo valutando). Inoltre nel controllo delle carte è venuto
fuori che anche la Regione Puglia, che ha concesso il finanziamento dei fondi
europei, era a conoscenza dal 2001 dell’esistenza della discarica da bonificare
in zona Mariano (vedi BURP 127 di agosto 2009, pagina 66). Nel chiedere
chiarimenti al servizio ciclo dei rifiuti e bonifica della regione Puglia, noi
di latiano5stelle abbiamo ritenuto opportuno informare il Commissario europeo
per le politiche regionali e l’Organismo antifrode europeo (OLAF) che si
interessa della sorte dei finanziamenti comunitari. A tutt’oggi, mentre
attendiamo una risposta chiarificatrice dalla Regione Puglia, la discarica
giace ancora lì su un territorio di 50000 mq col suo carico di veleno che
sempre più profondamente penetra nel territorio espandendosi chissà in quale
direzioni e con quali conseguenze. Intanto i locali “alfieri” dell’ecologia
siedono ancora in consiglio comunale indifferenti e, peggio ancora,
silenziosamente reticenti considerando, oltretutto, il nostro impegno per il
territorio come una fastidiosa e inopportuna intromissione nelle cose della
politica, dimenticando che la vicenda di Mariano è prima di tutto una questione
che tocca la cittadinanza.
Ecco un set d'immagini dell'area in questione:
12 Pali di illuminazione pubblica tagliati! E le telecamere??
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