lunedì 10 giugno 2013

Al cittadin non far sapere quanti euro mancano nel paniere ....... del Caterina Scazzeri

Ad appena un anno e mezzo dalla sua istituzione, l’Azienda Speciale “Pio Istituto Caterina Scazzeri” su cui sono stati investiti 1.000.000 di euro, si trova nel mezzo di una bufera che ha portato alle dimissioni del presidente Ada Spina e del Direttore Generale dott. Giorgio Carlino. Secondo i sei consiglieri dell’opposizione, che hanno potuto accedere ai verbali del Consiglio di amministrazione ed alle relazioni del Revisore unico dei conti dell’azienda, siamo in presenza di «gravissime irregolarità nella gestione finanziaria e contabile della struttura ed in particolare sono risultate spese assolutamente non riconducibili all’esercizio delle funzioni proprie dell’azienda speciale (ad esempio, fatture riguardanti l’acquisto di beni strumentali - telefono cellulare, Iphone, netbook, stampante - non iscritti nell’inventario aziendale, rimborsi di ristoranti, alberghi e pizzerie, fatture per regali acquistati in gioielleria). Inoltre, sempre dai rilievi mossi dal Revisore unico dei conti, risultano significative differenze tra gli emolumenti spettanti al Direttore generale dell’azienda speciale in ragione del contratto di lavoro dallo stesso sottoscritto e quanto invece effettivamente percepito mensilmente: ciò, peraltro, senza che il Consiglio di amministrazione del “Pio istituto Caterina Scazzeri” abbia mai approvato aumenti connessi al riconoscimento di salari accessori.»
Il virgolettato è d’obbligo! Le informazioni sull’azienda speciale ci giungono infatti mediate da un comunicato stampa di sei consiglieri dell’opposizione, mentre i documenti fattuali rimangono protetti all’interno del palazzo, annullando qualsiasi possibilità ai cittadini di accedere a quelle informazioni che invece la legge impone agli enti di rendere pubbliche attraverso internet. Da diverso tempo il gruppo Latiano5stelle chiede al comune di Latiano l’applicazione della normativa sulla trasparenza amministrativa, senza ottenere alcuna considerazione né dalla maggioranza e tantomeno dall’opposizione. Anche l’azienda speciale “Pio Istituto Caterina Scazzeri” è obbligata alla trasparenza dal Dl 83/2012 e dal DLgs 33/2013 che impongono la pubblicazione sui siti internet dei dati relativi agli «enti pubblici vigilati e agli enti di diritto privato in controllo pubblico». Il caso dell’azienda Speciale “Istituto pio Caterina Scazzeri” conferma che la nostra determinazione, nel pretendere dall’amministrazione comunale la trasparenza amministrativa attraverso i siti internet, non è una stravagante fissazione, ma è la realizzazione del diritto dei cittadini a conoscere in tempi brevissimi le azioni e i costi della amministrazione pubblica locale e ad operare quel «controllo sociale» sulle pubbliche amministrazioni e sulla politica. Cercare di “chiudere la stalla quando ormai sono fuggiti i buoi” – come d’altronde fa oggi l’opposizione a Latiano - è il segno tangibile del fallimento di tutta la politica latianese e dell’incapacità, talvolta intenzionale, di agire preventivamente su talune malefatte. Dopo una ricerca in rete, il gruppo Latiano5stelle vuole riportare, quale esempio di gestione trasparente di azienda speciale comunale, la “Cremona Solidale” sul cui sito (http://www.cremonasolidale.it/), al link “Amministrazione Trasparente”, sono riportati assenteismo, compenso dei dirigenti, curricula, concessioni di vantaggi economici, etc.
A seguito di quanto sta emergendo sul caso dell’azienda speciale Caterina Scazzeri, il gruppo latiano5stelle chiede, ancora una volta, a tutte le forze politiche presenti in consiglio comunale un impegno immediato sull’adeguamento dei siti internet alle disposizioni della legge, perché la trasparenza amministrativa non è una semplice presa visione degli atti amministrativi da parte dei cittadini, ma è la cura a gran parte dei mali che affliggono la politica e la gestione della cosa pubblica.


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