lunedì 19 settembre 2016

La storia del Sindaco Maiorano e dei suoi poteri speciali!

 

Il mito ci racconta di Re Mida che ottenne da Dioniso – divinità del vino, dell'estasi e della liberazione dei sensi – il potere di trasformare in oro ogni cosa toccasse. Nelle Metamorfosi, Ovidio narra di un re Mida particolarmente avido che, dopo aver tramutato in oro persino l’acqua per lavarsi le mani, se ne andava pieno di speranze «immaginando d'oro ogni cosa». Al di là del fatto che l’aurea facoltà ottenuta dal re Mida si trasformerà in incubo per lo stesso re, il mitologico episodio è tornato alla nostra mente con il nuovo corso intrapreso dal sindaco di Latiano, il quale da qualche settimana, attraverso una serie di comunicati stampa, annuncia operazioni che starebbero per “trasformare in oro” le cagate amministrative ereditate dalle amministrazioni precedenti. 

Se proprio vogliamo proseguire con le similitudini il sindaco - le cui dichiarazioni non trovano conferma tra gli altri componenti della giunta – pare un ciclista in fuga, anche dai suoi stessi gregari! 

Comunque, ritornando agli annunci del nostrano re Mida, Latiano a breve avrà un centro per anziani presso la ex biblioteca (che risulta ad oggi gravemente danneggiata da vandali che rimarranno probabilmente impuniti causa blando servizio di vigilanza) , il centro commerciale iniziato dal predecessore dell’attuale sindaco (ancora allo stato grezzo e fortemente danneggiato al suo interno), una nuova caserma per i carabinieri ed una anche per la Protezione Civile (senza aver comunicato alla cittadinanza da quali voci del bilancio sarò attinto il denaro necessario, ammesso e concesso che tali fondi esistano), il travagliato Polo museale (appena imbrattato dai vandali e sfornito di allaccio alla rete elettrica), le pensiline per i pendolari che attendono i pullman ed, infine, una soluzione per il “Caterina Scazzeri”.
Per non parlare di tanti altri argomenti sui quali è calato il totale silenzio nonostante il Sindaco abbia preso, nei mesi addietro, impegno formale con tanti cittadini affinché venissero trovate opportune soluzioni; ci riferiamo: al caso dell’enfiteusi, alla vicende dell’Arneo (nonostante altri comuni della provincia si siano già mossi a riguardo), agli allagamenti di via Scazzeri, alla realizzazione del nuovo piano urbanistico, alla costruzione dell’isola ecologica, all’attuazione del progetto last minute market (goo.gl/rqkJoF), alla caratterizzazione e bonifica dell’area della ex discarica di Mariano, etc.

Come tutti gli annunci (vera condanna a morte della politica italiana!) anche quelli del sindaco Maiorano appartengono al filone «oggi no, domani forse, dopodomani sicuro!», retorica questa ampiamente utilizzata dai suoi predecessori, della quale, può darsi, il sindaco – vista la poca attenzione alle precedenti vicende amministrative – non abbia piena conoscenza. Forse è proprio questa la ragione per cui gli altri componenti della giunta, assai più saggiamente, restano in silenzio. 

Comunque il sindaco Maiorano, sinora sempre silente, ha acquistato la loquacità grazie anche ad un unico cronista che riporta puntualmente sul giornale le auree metamorfosi che in futuro i latianesi potrebbero ammirare. Non sarebbe a nostro parere antipatico che l’abile “uomo di penna” (bellissima espressione presa dal nostro dialetto per indicare una persona istruita), che firma le esternazioni del sindaco sul giornale, gli raccontasse, magari tra una dichiarazione e l’altra, la fine che toccò fare a re Mida che - per altre vicende slegate dal potere di tramutare ogni cosa in oro - Apollo punì trasformandogli le orecchie in quelle d’asino. 

In conclusione riteniamo che la stagione degli annunci aperta in solitaria dal sindaco Maiorano, oltre ad alimentare nella cittadinanza aspettative che puntualmente saranno deluse, possa ulteriormente indebolire i già fragili legami che tengono insieme la squadra amministrativa. D’altronde il silenzio degli assessori, che segue alle miracolistiche esternazioni del sindaco, è il sintomo di un malessere che logora non solo la giunta municipale, ma l’intera maggioranza di governo.

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